Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne: risolvere si può

Al giorno d’oggi si sente spesso parlare di femminicidio. Nel mondo ogni due giorni viene uccisa una donna. Ma voi vi siete chiesti come succede tutto questo e perché la donna viene presa come bersaglio, spesso da noi uomini, per subire continue violenze?  Beh, io che sono un ragazzo e non ancora un uomo ben maturo da capire il mondo, mi pongo ogni volta questa domanda a cui non troverò mai una risposta. Quando leggo titoli del tipo “Donna uccisa da marito per gelosia” o “Ragazza violentata da un uomo”, mi vergogno di essere uomo. Alcuni ragazzi però potrebbero farmi la domanda: ” Ma se capitasse a te come reagiresti ?” Sicuramente non in questo modo, ma non perché ora sto scrivendo questo articolo e voglio fare bella figura, ma perché quello che mi è stato insegnato sulla donna non è certamente la violenza. Ma chi deve insegnare un’educazione sui sentimenti ? La scuola e la famiglia. Io parlandovi da ancora studente, posso dirvi che le scuole fanno tante materie ma spesso inutili, che imparano il ragazzo a leggere, scrivere, fare calcoli, ma non a vivere. E invece bisognerebbe partire dai ragazzi per migliorare e valorizzare l’idea di donna, perché chi oggi ha 6-7 anni, in futuro, con questo insegnamento, diventerà un uomo con altri valori.

Ma la violenza deve essere intesa solo come abuso fisico ? No. Per risolvere veramente il problema bisogna arrivare al nocciolo della questione. Il maltrattamento di un uomo su una donna parte con una sopraffazione a livello psicologico. Si parte da qualche ingiuria o una parolaccia per niente, messe lì tra le parole dolci e “l’amore infuocato” che tiene unita la coppia. Ma poi la fiamma di questo amore piano piano si affievolisce, fino a spegnersi. E in questo periodo, lei subisce continue offese, a cui alcune volte risponde e altre no. Ma lui continua fino a far diventare tutto ciò un’abitudine. Oltre questo, lui impone dei divieti nella vita di lei: no rossetto, no vestito attillato, niente amiche. Ma tutto questo “circolo vizioso” di insulti e divieti, portano all’arrivo del giorno in cui lui userà le mani per esprimere la sua sovranità. Ma questo è il modo in cui l’uomo deve imporsi sulla partner ? No questo è lo schifo più totale.

E questo schifo a cosa porta ? Porta ad una vita distrutta, ad una donna che trema per la paura, con i lividi in ogni parte del corpo, che non è capace di reagire di fronte alle avversità. E chi è a conoscenza di questa sua problematica ? Spesso nessuno, forse la madre e difficilmente le Forze dell’Ordine. Ma chiamare quell’uomo un mostro è giusto ? Io, di primo impeto lo definirei così, ma poi riflettendoci mi pongo una domanda: Questo è “nato” mostro o ci è diventato ? E mi rispondo sempre: ci è diventato. Nessuno nasce aggressivo. Spesso sono le problematiche che incontrano nell’età dell’infanzia che li fanno diventare così. Spesso la famiglia in cui vivono. Spesso la dura società satura di invidia, di insulti, di prese in giro, con cui ogni giorno devono relazionarsi. Tutto questo porta a creare il mostro di cui oggi stiamo parlando.

Ma perché la donna subisce tutto ciò ? Perché ha paura e non riesce a ribellarsi a questo sopruso che ogni giorno affronta. Si sente sola perché forse non ha nessuno vicino che possa ascoltarla. La donna all’inizio prova a perdonare l’uomo, anche se dentro di sé c’è qualcosa che la vuole far ribellare a questa situazione. Poi arriva qualcuno o qualcosa che gli fa aprire gli occhi e lei che con tenacia affronterà e uscirà da questo “schifo più totale”. Mettiamoci insieme per risolvere il problema, che può interessare vostra madre, vostra figlia, una vostra parente o una vostra amica. Spargiamo la voce, non smettiamo di combattere contro questo male e sopratutto noi ragazzi diciamo stop a queste violenze e iniziamo a trattare la donna da donna. E riallacciandomi al titolo dico #risolveresipuò. Un nuovo piccolo hashtag per incentivare le persone a risolvere tutto ciò.

Per parlare anche durante l’anno di questo problema, come piccolo organo di informazione, abbiamo deciso di aprire una rubrica settimanale che si chiamerà ” No alla Violenza”, in cui potrete trovare interviste e storie che affronteranno questo tema in modo concreto e reale.

Stefano D'avello

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