Le piccole perle – Breath of fire V

Quest’oggi ciò che voglio proporvi nel mio primo articolo, è una sorta di informale rubrica dove andremo a prendere in esaminazione opere d’intrattenimento a dir poco sconosciute, ma dall’altissima qualità e valore, almeno secondo il mio punto di vista.
Quel genere di opere in cui tutti noi incappiamo almeno una volta nella vita.
Quel genere di opera che fa nascere in noi il desiderio di gridare al mondo la nostra scoperta, e decantere le immense doti di ciò che ci ha catturato così profondamente. Da questo mio personale desiderio, nasce questo articolo dalle basse pretese, che tende a rivolgersi a un pubblico che alle volte è talmente esigente dal perdere malleabilità, tralasciando così quei piccoli capolavori che ogni tanto sbucano qua e la.
Ed è per queste ragioni che voglio parlarvi di questo prodotto in maniera quanto più personale possibile, partendo non da un’esaminazione del soggetto (alla quale comunque arriveremo) ma da un’esperienza.
Quest’oggi prenderemo in esaminazione un prodotto videoludico di un brand decisamente noto tra gli appassionati del genere JRPG ma che fece passare in sordina questo discusso quinto capitolo.
Stiamo parlando di Breath of Fire V: Dragon quarter.

Da sinistra verso destra: Bosch, Ryu, Nina e Lin.
Da sinistra verso destra: Bosch, Ryu, Nina e Lin.

Sapete qual’è il momento peggiore della vita di un gamer? quello che segna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza e infine vecchiaia della propria vita videoludica, quel momento in cui smetti di meravigliarti di un gioco con gli occhi di un’infante, quando il profumo di un gioco perde mordente rispetto al passato, e tutta la magia che prima si racchiudeva nel cd si tramuta in un disperato desiderio di passare due o tre ore di accettabile intrattenimento.
A questo punto i più burberi si staranno già lamentando di come la propria vita da gamer sia piena e strabordante di emozioni, ma indipendentemente da questo, credo che ognuno di noi è incapace di negare che la magia di tenere un joystick in mano a sette anni è qualcosa che non riusciremo mai a sostituire.
Io mi trovai per pure caso in uno di questi fatidici momenti.
Dopo aver vissuto mille avventure attraverso un meraviglioso quanto criticato Final Fantasy XII, pensai che la PS2 mi avesse dato ormai tutto ciò di cui avevo bisogno, e pertanto evitavo persino di cercare giochi.
Così non è ben chiaro nemmeno a me secondo quali meccaniche mi ritrovai questo fantomatico Breath of fire V in casa.
Questo gioco conteneva un genere di salsa che nella mia infanzia avrei amato, ma che allora mi irritò largamente.
Un sistema di combattimento relativamente complesso, un’elevata difficoltà, una grafica mediocre, personaggi dal basso mordente visivo e una storia che apparentemente non aveva molto da offrire.
E in effetti non fu certo amore a prima vista il nostro, insultai pesantemente il gioco, lo denigrai e non lo toccai per molto, arrivando infine a lasciarlo a marcire nel dimenticatoio.
Quando infine mi decisi a riprenderlo in mano, fui quasi estasiato da quanto avevo di fronte, e arrivai a finire il gioco in non più di pochi giorni, per poi continuare ancora e ancora.
Ma esaminiamo con calma ciò di cui stiamo parlando.
Abbiamo di fronte un JRPG “trasgressivo” quel genere di JRPG come Valkyrie Profile o Star Ocean, che pur mantenendo le caratteristiche madre del genere se ne distaccano raggiungendo chiavi più improntate ad altri tipi di esperienza.
Ci troviamo quindi un sistema di combattimento diviso in due fasi:lo studio dell’area in cui capiteremo e la battaglia vera e propria.
Il gioco ci permetterà di manipolare il combattimento prima del proprio effettivo svolgimento utilizzando un sistema di trappole battezzato come PET.
Grazie ad esso potremo lanciare trappole ed esche di varia entità con effetti funzionali al giocatore e talvolta anche ai nemici.
Una volta effettuata questa operazione meramente opzionale, si procede all’approccio coi nemici (spesso in gruppo) e al combattimento vero e proprio.

Un saggio uso delle esche vi permetterà di procedere senza intoppi.
Un saggio uso delle esche vi permetterà di procedere senza intoppi.

Ogni singola azione da noi effettuata mangerà dei punti su una barra siglata come AP, ciò comprende dall’attacco al movimento stesso (si, ogni nostro passo sprecherà una determinata quantità di AP) e una volta terminata tale barra, non ci sarà più possibile effettuare mosse e dovremo cedere il turno.
Niente di rivoluzionario dunque per quanto si discosti dai precedenti capitoli, un sistema già visto in altri giochi come il sopracitato Valkyrie Profile (il secondo capitolo più nello specifico) con la sola particolarità che gli scontri saranno una vera e propria piaga dall’immensa difficoltà per i neofiti.
Finire tutto il gioco in una sola volta è pressocché impossibile per chi si approccia per la prima volta a questo capitolo.
Se a questo punto vi state chiedendo cosa io intendessi con “in una sola volta” sappiate che è in questa frase che risiede l’elemento più controverso di questo titolo.
Per finire questo gioco infatti dovrete ricominciarlo più di una volta, attraverso ciò che viene definito dal gioco come Scenario Overlay, siglato come SOL.
Permettetemi di spiegarmi meglio.
Il giocatore ha la possibilità di finire il gioco tutto d’un fiato, ma la cosa è pressoché impossibile.
Ad ogni battaglia vinta saranno concessi al giocatore dei punti esperienza extra, chiamati “XP del clan”, questi punti a differenza della normale esperienza, potranno essere distribuiti tra i tre protagonisti a proprio piacimento.
Se doveste malauguratamente perdere, vi ritroverete con i vostri soldi dimezzati e i suddetti XP persi per sempre, così come il vostro inventario sostituito da pochi oggetti atti a ritardare l’inevitabile.
Vi sarà possibile arrendervi e tornare al precedente punto di salvataggio, solo per ottenere il medesimo risultato ma con degli handicap, oppure, vi sarà proposto di ricominciare il gioco da zero.
Per quale ragione dovreste ricominciare il gioco? è qui che lo scenario overlay mostra i propri attributi, infatti, ricominciando più volte il gioco sarà possibile sbloccare nuovi filmati e trovare cambiamenti nei vari dungeon affrontati come scrigni o nemici, ma soprattutto, vi sarà possibile utilizzare gli XP del clan della partita precedente, i vostri soldi della partita precedente e gli oggetti della partita precedente, a patto che essi siano stati accuratamente riposti nell’arsenale (una sorta di banca degli oggetti con slot limitati, MOLTO limitati).

 

Corri, scappa, c'è il Ne...ah no, ok.
Corri, scappa, c’è il Ne…ah no, ok.

E sapete qual’è la cosa strana cari lettori? che il ricominciare il gioco è la cosa meno fastidiosa che può accadervi, questo grazie alla relativamente corta durata del gioco e alla sua immensa fluidità.
Vero è che l’elevata difficoltà può farvi strappare i capelli, ma dedicandogli un paio di partite il gioco diverrà incredibilmente scorrevole, senza cadere nel semplice o nel banale.
Va detto per amor di correttezza che bisogna sempre stare attenti al contatore-D, un contatore che salirà di una tacca ogni tot passi o ogni volta che utilizzerete i vostri poteri di drago (elemento ricorrente nella saga), e che se portato al 100% porterà al game over costringendovi a ricominciare dall’inizio, ma con una saggia gestione dei vostri poteri sarà facile sopravvivere anche a questo ostacolo.
Ma dove risiede allora tutta la fantomatica magia di questo gioco?
Signori miei, forse sarò banale, ma a fare da regina a questo gioco, è senza dubbio la trama e l’immensa emozione con la quale è capace di giostrare i sentimenti del giocatore più scrupoloso.
Credetemi, non ha colpi di scena strappa lacrime come può averne Final Fantasy X, ne ha colpi di scena inaspettati come Valkyrie Profile 2, in tutta sincerità non ha davvero colpi di scena particolarmente scioccanti.
Eppure…l’estrema delicatezza con la quale viene trattato il tutto, unita alla forte poesia della trama, riescono a creare un mix che pochi possono apprezzare.
Permettetemi di illustrarvi a grandi linee come si evolve la trama base del gioco.
L’umanità si trova ormai da secoli rinchiusa a centinaia di metri sotto terra, in questo mondo ogni umano viene dalla nascita categorizzato con un numero cifrato che ne identifica le capacità latenti e che entra a far parte del proprio nome, più è basso il numero, più è forte la persona in questione per intenderci.
Così ci ritroviamo nei panni del protagonista, Ryu 1/8192, questo è il suo nome. Egli è un giovane grunt, il gradino più basso di un’organizzazione chiamata “ranger” che può essere identificata come la polizia ai giorni nostri.
Egli è probabilmente il primo e unico ad entrare nei Ranger con un criterio-d così basso, e a detta di molti non potrà andare molto lontano, a differenza invece del collega e amico Bosch 1/64, figlio di una delle più importanti figure all’interno del mondo di Breath of Fire, destinato per via del suo criterio a compiere grandi cose.
Dopo un’incidente provocato da un’organizzazione ribelle terroristica, Ryu risulta disperso in zone oscure del mondo sotterraneo, e sarà qui che Ryu, a centinaia di metri sotto il livello del suolo, incontrerà e salverà Nina, una bambina con le ali.
Questa è la trama di base.
Non mi permetto di dire altro, sarebbe criminale.
Quello che vi ho presentato non è un gioco per tutti, poco ma sicuro, è un genere di gioco che può essere apprezzato al meglio solo chi ha sufficiente empatia da capire ciò che va dietro i dialoghi, e che ha sufficiente cuore per affezionarsi a una storia che si allontana molto dai canoni moderni di ciò che chiamiamo comunemente “una bella storia”.
Non è complicata, non è nemmeno troppo elaborata, eppure è sorprendente, è sorprendente come un gioco così relativamente povero sia in grado di donare così tante emozioni.
Si tratta di quel tipo di storie che indipendentemente dalla tua età puoi assaporare, e ogni volta avrà un aspetto diverso.
Questo gioco lo consiglio prettamente a coloro che sono stufi dei soliti titoli tripla A da mille mila euro con poche ore di gioco insoddisfacente, con pochi euro potete portarvi a casa ore e ore di emozioni e dedizione, una sottile chiave per riaprire quel cassetto che apriste quando da bambine prendeste tra le mani il vostro primo gioco.

Procurati questo gioco, ORA.
Procurati questo gioco, ORA.

Giochi di ruolo Giapponesi, un genere in declino?

Qualche giorno fa, è arrivata la notizia che la Nippon Ichi, famosa Software House che produce JRPG e madre della popolare saga di Disgaea, potrebbe chiudere se il loro ultimo lavoro Disgaea 5, non dovesse vendere quanto sperato. Tutto ciò è dovuto al fatto che il genere da loro trattato, lo JRPG, sta diventando sempre di più … Leggi tutto

Square, ci risiamo!

Square-Enix ha annunciato, al Playstation Experience, evento organizzato per festeggiare i vent’anni di Playstation, Final Fantasy VII per Playstation 4! Calmate gli spiriti, visto che probabilmente già state saltando per tutta casa e urlando come pazzi, il gioco sarà la gloriosa versione Steam del celebre gioco. Non ci saranno miglioramenti grafici, ma in compenso saranno implementati i trofei ed una risoluzione nativa in HD. I fans, al Playstation Experience, sono rimasti profondamente delusi; avevano creduto in lungo e in largo in un remake del miglior capitolo della saga.

Invece niente, ci ritroviamo per l’ennesima volta una mossa commerciale da parte di Square, che quasi, prende in giro i suoi fans. Ma questa qui non è stata l’unica mossa azzardata da parte del colosso Giapponese, analizziamone alcune:

– Final Fantasy Type-0 HD: Annunciato col nome di Final Fantasy Agito XIII, e poi uscito in Giappone sulla cara e amata PSP con il nome di Type-0. Da noi il gioco non è mai arrivato, finché all‘E3 dello scorso Gennaio, non è stata annunciata una remaster del gioco in uscita su Xbox One e PS4 per l’Occidente. “Bel colpo!” penserete, il problema si porge quando Square decide di far uscire a prezzo pieno cioè a 69,90$ una remaster di un gioco uscito su PSP!

Fosse un Remake, avremmo capito tutti il prezzo, ma questo qui non è altro che lo stesso gioco apparso su PSP con qualche miglioria grafica e con una risoluzione in HD. Fa sorridere il fatto che il gioco manco nella sua versione originale costava così tanto.

Final Fantasy Type-0 sarà di certo un gran gioco, ma secondo voi è giusto vendere a prezzo pieno un porting di un gioco PSP?
Final Fantasy Type-0 sarà di certo un gran gioco, ma secondo voi è giusto vendere a prezzo pieno un porting di un gioco PSP?

Fra non molto, troveremo quasi tutti i Dragon Quest su App Store e Play Store e inoltre alcuni di essi sono già disponibili sui rispettivi store. Nulla di male, ma perché non concentrarsi su nuovi titoli? Tra l’altro, voglio farvi notare, che i giochi Square-Enix sono quelli più costosi sugli Store Mobile, con un media di 14,99$ per titolo, mica poco…! Infatti basti pensare che su App Store i migliori giochi non superano i 3,50$. Inoltre fa arrabbiare il che alcuni giochi, come Dragon Quest VIII, venduto addirittura a 19,90$, non vengono tradotti in Italiano. Il discorso si amplifica se pensiamo che tutti i Final Fantasy hanno avuto almeno due-tre porting/remaster su altre console/cellulari in seguito alla loro uscita originaria.

Alcune immagini di Dragon Quest VIII: iOS edition, un gioco tanto amato su PS2 quanto criticato e snaturilizzato su Smartphone
Alcune immagini di Dragon Quest VIII: iOS edition, un gioco tanto amato su PS2 quanto criticato e snaturilizzato su Smartphone


– Poca chiarezza nei loro progetti e scarsa qualità dei loro titoli: 
Non è un mistero, i titoli Square-Enix, almeno in campo JRPG, hanno avuto un netto taglio in termini di qualità. Basti pensare alla  saga di Final Fantasy XIII, criticata dalla maggior parte dei fans, che ha snaturilizzato e segnato il declino di una grande saga. Gli unici giochi di successo com Bravely Default, Tomb Raider, Deus Ex etc. del colosso Giapponese, appartengono ad altri studi e vengono pubblicati solo da Square. Quella SH che una volta era sinonimo di “Gioco di qualità”, ora sta perdendo colpi e si vede sorpassare da piccole SH che sfornano tanti e piccoli capolavori con molto meno budget (mi vengono in mente Atlus e Monolith).

Final Fantasy XIII, il titolo più criticato dell'intera saga, e, per molti, il peggiore
Final Fantasy XIII, il titolo più criticato dell’intera saga, e, per molti, il peggiore

Inoltre Square-Enix è poco chiara con i suoi fans e sui suoi progetti. Basti pensare a Final Fantasy XV, un gioco annunciato nel lontano 2006 col nome di Final Fantasy XIII Versus, per poi (ri)essere annunciato quasi 10 anni dopo come Final Fantasy XV.

Final Fantasy XV, un gioco con una storia travagliata già prima di uscire, ma comunque aspettato con ansia dai fans. La stessa Square dichiara il futuro di Final Fantasy dipendente dalla buona riuscita di questo gioco. Speriamo bene!
Final Fantasy XV, un gioco con una storia travagliata già prima di uscire, ma comunque aspettato con ansia dai fans. La stessa Square dichiara il futuro di Final Fantasy dipendente dalla buona riuscita di questo gioco. Speriamo bene!

Se posso dire il mio parere, io amo i JRPG e ci gioco da quando avevo circa 4 anni, infatti ricordo ancora quando mi facevo leggere i dialoghi di FFVII da mamma perché non ci capivo niente. Ovviamente amavo questa software house e molti miei ricordi d’infanzia sono legati a Final Fantasy. Tuttavia è la software house, insieme ad Ubisoft, che più mi fa arrabbiare facendomi spostare il mio interesse verso altri lidi tipo Xenoblade. Ho cercato di esprimere a mio giudizio cosa Square-Enix stia sbagliando negli ultimi periodi. Voi cosa ne pensate? Siete ancora “fedelissimi” a questa SH? E se no, come pensate potrebbero migliorare la loro situazione?

Berlusconi assolto e la saggezza di questo Paese

Berlusconi - Lab Informer

Nel senso della misura connaturato profondamente nel nostro Paese le motivazioni che hanno portato all’assoluzione di Silvio Berlusconi al processo Ruby. Venerdì 18 luglio 2014 Silvio Berlusconi è stato assolto con formula piena durante il processo di appello che da mesi si tiene a Milano riguardo alle vicende che hanno ruotato attorno alle cene di Arcore e alla presenza di Ruby.

Un verdetto che stupisce i più, ma che invece è naturale conseguenza di un impianto probatorio debole, ingiustificabile date le risorse usate per le intercettazioni telefoniche. Al di là di tutto però c’è un dato naturale che va oltre le carte processuali ed è il buonsenso, la saggezza che è forse il bene più prezioso di questo Paese. Non è bello giudicare in maniera non oggettiva in materia di giustizia, che deve essere uguale per tutti come scritto a caratteri cubitali nei nostri tribunali. Nel caso di Berlusconi le motivazioni chiariranno i veri motivi che hanno portato a ribaltare la sentenza di primo grado del 2013 che condannava l’ormai ex Presidente del Consiglio.

Rimane il valore politico di questa assoluzioni, di come sia l’occasione per chiudere una stagione politica. L’intelligenza di Matteo Renzi, che è stato bravo in questi mesi come nessuno in vent’anni a coinvolgere Berlusconi quando era più debole ed era sconveniente concordare insieme le riforme, procurerà al giovane primo ministro fiorentino un credito che alle elezioni europee del 25 maggio ha solo cominciato a riscuote anche in vasti settori del centrodestra.

Ora sta a Berlusconi capire che quest’assoluzione è l’inevitabile passaggio di un percorso che dopo le sue dimissioni da Premier l’hanno portato prima a sfiorare un capolavoro elettorale il 25 e 26 febbraio 2012 e poi a reggere il peso della pesante sconfitta alle elezioni di due mesi fa. Per il Cavaliere ora come non mai si spalanca la possibilità di essere il king maker del centrodestra italiano.

I moderati con le europee hanno scelto come interlocutore Matteo Renzi, creando le condizioni per quello spostamento del blocco sociale che creda Massimo D’Alema fosse avvenuto alle politiche del 2006. Quel pareggio, la vittoria berlusconiana del 2008, la caduta due anni fa, l’altro sostanziale pareggio dell’anno scorso e la prima vera sconfitta elettorale di Berlusconi hanno solo rimandato la fine di un percorso politico che ha caratterizzato due decenni di vita italiana.

Il nostro è un Paese profondamente democristiano, capace di scegliere con saggezza nei momenti più bui della propria storia. Un Paese moderato, che ora vede una sinistra più forte della destra, ma che al momento di scegliere tra l’opzione Grillo e quella Renzi ha premiato in maniera inequivocabile il secondo.

L’Italia ha bisogno di riforme strutturali in tutti i settori primari a cominciare dal mondo del lavoro, l’occasione con la sentenza di Milano è a portata di mano, anche i grillini da settimane parlano con il Pd, consapevoli che l’Aventino mediatico non paga. Non disperdiamo la saggezza!

 

#E3 2013 – Microsoft, Xbox One al centro dell’attenzione.

Salve a tutti dalla redazione di LAB Informer, io sono Alek e sto per recensirvi il primo E3 che tocca a casa Microsoft, andato in onda il 10 giugno 2013 alle ore 18.30.

Anche se con un po’ di ritardo, finalmente lo streaming inizia, e molto bene devo dire, con il grandissimo annuncio di un altrettanto grandissimo titolo: Metal Gear Solid 5. Viene mostrato un fantastico trailer dove salta subito all’occhio l’incredibile grafica in un’ambientazione desertica davvero ricca di dettagli e animazioni molto realistici oltre ad un’ ottima notizia per gli amanti del genere: il gioco sarà un Open World. Assieme al trailer viene fatto vedere anche un gameplay dove si può notare la realtà nei movimenti, nuove modalità stealth e altre novità. Insomma, questo gioco promette molto bene e anche chi non ha giocato a nessun titolo della saga, troverà un motivo per iniziare a conoscerla. Dopo MGS Microsoft annuncia che l’uscita di Xbox One è a Novembre, e che verrà dato all’ Xbox 360 il sistema operativo di One.

Vengono presentati i trailer di tre giochi per Xbox 360:

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[li]World Of Tanks, un free to play in arrivo durante l’estate[/li]
[li]Max: The Curse of Broterhood, un gioco d’avventura dove un bambino dovrà ritrovare il fratello scomparso, in uscita entro la fine del 2013[/li]
[li]Dark Souls II, in uscita a marzo 2014[/li]
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Si ritorna a parlare di titoli per Xbox One. Un nuovo gioco viene annunciato, dalla Crytek ecco che viene mostrato Ryse: Son of Rome.

Un trailer pazzesco, dove la grafica è a dir poco fantastica, e il gameplay è altrettanto piacevole, e necessiterà l’uso del Kinect. Dopo questo titolo, ne arriva un altro, che non è del tutto nuovo: Killer Instict,un picchiaduro ridefinito con una nuova grafica adatta a questa generazione.Non si ha nemmeno il tempo di allacciarsi le scarpe che ecco arrivare un altro titolo: Sunset Overdrive, uno sparatutto molto dinamico dove ci troveremo in un mondo che potrà essere esplorato unicamente grazie alle tecnologie di Xbox One.

Dopo essere stati presentati dei titoli nuovi, ecco che arriva una delle saghe di punta di Microsoft: Forza Motosport 5.

Poco da dire, se avete visto il trailer alla presentazione di Xbox One si è già visto di che gioco immenso si tratti. A mio parere sarà davvero uno dei migliori driving game sul mercato, e infatti il gameplay mostrato quest’oggi ce lo fa proprio notare. Una grafica del tutto nuova, dove ormai il gaming inizia sempre di più a puntare sul realismo, ed una guida che si avvicina sempre di più alla realtà.

Dalle stelle, ecco che passiamo alle stalle. Viene presentato Minecraft Xbox One Edition. Ammetto che Minecraft su console non mi è mai piaciuta come idea, e devo dire che questa versione su Xbox One la trovo a dir poco inutile. Non ne voglio parlare troppo, perché ci sono titoli molto più importanti che meritano attenzione. Uno di questi è il titolo presentato subito dopo Minecraft: Quantum Break. Viene mostrato un trailer piuttosto interessante, dove si capisce l’importanza che avrà la manipolazione del tempo. Ovviamente la grafica si prospetta molto bella, e di certo sarà un buon titolo. L’uscita si prospetta tra la fine del 2013, e l’inizio del 2014. Dopo questo titolo eccone subito un altro: D4, un gioco di avventura previsto per il 2014. Passiamo ad un altro: Project Spark, un gioco basato prevalentemente per Kinect e smartglass, dove lo scopo principale sarà quello di costruire una città, e difenderla contro il nemico. Sembra interessante come gioco, non sarà un genere che piacerà a molti, ma avrà di certo la mia attenzione. Ultimo, ma non per importanza di questa carrellata di giochi, ecco arrivare Crimson Dragon, uno sparatutto con i draghi. Adoro i draghi, e se questo gioco meriterà, potrei darci un’occhiata. Ma ora rullo di tamburi, viene annunciato un gioco di zombie. Ecco mostrato un trailer e un gameplay dove oltre alla grafica, viene mostrata la varietà nei combattimenti, le armi, la possibilità di guidare, e il fatto che questo sarà un Open World. Titolone finale del trailer: DEAD RISING 3. Per quanto il 2 non mi sia piaciuto per niente, questo terzo capitolo sembra essere tutto un altro gioco: Si passa dal picchiare zombie con una panchina in modo irrealistico, a questo ambiente post-apotalittico invaso da zombie. Questo si che è un gioco degno del genere Zombie! Di certo se più avanti uscirà anche per PC sarà mio.

Dopo questo esilarante gioco di Zombie, ecco che viene presentato uno dei migliori RPG sul mercato: The Witcher 3: Wild Hunt. Vengono fatte trapelare molte informazioni tra cui la durata della campagna, che sarà di circa 40/50 ore, aggiunte ad altre 40/50 di esplorazione. Insomma, se vi siete stufati di giocare a Skyrim, e cercate un altra valida alternativa dopo The Witcher 2, questo terzo capitolo saprà di certo accontentarvi. Ora si passa al titolo DICE: Battlefield 4. Viene mostrato un bellissimo gameplay della campagna, viene annunciato un probabile DLC chiamato Second Assault e tutto sommato devo dire che si prospetta davvero un bellissimo fps che farà moltissima concorrenza a Call Of Duty: Ghosts. Dopo questo gioco ecco arrivare un misterioso trailer con qualcuno che indossa degli stracci e vaga nel deserto; folata di vento ed ecco rivelato il nostro misterioso personaggio: Master Chief. Si capisce subito di che gioco si sta parlando: Halo.

Ora si parla di Xbox One: Entrerà in commercio al prezzo di 499€. Devo dire che sono sorpreso: viste le specifiche tecniche della console mi aspettavo un prezzo molto più alto. È una buona notizia, ma secondo me c’è comunque la fregatura perché per giocare online si dovrà pagare l’abbonamento LIVE e anche per giocare in singolo la connessione a internet sarà sempre richiesta.

Ecco l’ultimo titolo presentato in questo primo E3 2013: Titanfall, sparatutto in prima persona esclusiva Xbox One. L’uscità è prevista per primavera del 2014.

È tutto per casa Microsoft. Devo dire che non è stata male come presentazione, anzi, ci sono stati molti titoli davvero interessanti, e se il design della console non vi convince, di certo i titoli che ci girano su saranno molto più che soddisfacenti. È tutto anche per me, spero che anche a voi siano piaciuti questi titoli e soprattutto spero che vi sia piaciuto l’articolo.

 

Ciao e alla prossima!