Ammettiamolo, il mezzo non ha bisogno di presentazione e una foto vale l’altra giusto per rinfrescare la memoria dato l’elevato numero di esemplari prodotti in oltre 60 anni di storia con aggiornamenti e restyling vari…ma non tutto è come sembra.
Ecco alcuni dettagli dell’epoca che penso dovrebbero essere ancora in circolazione, cilindri da 102, 130 e se non ricordo male anche 175/180 più altri dettagli come carburatori e scarichi vari ma queste sono quisquillie rispetto a ciò che stò per descrivere, un delirio dei primi anni ’90 che ignoro se è soppravissuto al corso del tempo.
Alcuni dettagli tipici di ciò che parlo; 130/140Kg di peso, 125cc e velocità tra i 170/180Km/h di velocità di punta, pensate che stia sparando fandonie?
Ecco a voi una rapida spiegazione di ciò, all’epoca in cui il top erano i 125 stradali da 170 effettivi ed oltre ad alcuni svalvolati venne in mente un’idea forse insana ma sicuramente divertente, montare i motori dei moderni 125 sulla vespa per cercare di tirar fuori il massimo.
Non so a che epoca risalgano queste foto ma le pubblico per dare un’idea di cosa si vedeva in giro per i pistini dedicati e ( fin troppo spesso ) anche per strada
Pance tagliate, scudi asportati ed in alcuni casi perfino la coda incernierata per farci stare i motori 125 di Mito, NSR, Ftura etc. e i risultati erano assai stupefacenti dato che questi mezzi erano vere bombe assolute ed a mio parere aveva del miracoloso che non si spezzassero sotto la potenza stessa di queste elaborazioni totali.
Attiravano l’attenzione per svariati motivi oltre all’estetica estrema anche grazie al loro rumore che. come era ovvio, era caratteristico delle moto donatrici e trovarsi questi bolidi in giro non era raro ma nemmeno così frequente da diventare cosa comune.
Superfluo dire che i loro proprietari alla vista di un lampeggiante blu ingranavano la marcia e via dato che il destino di questi mezzi era mesto in caso di sequestro, lascio a voi immaginare quale.
Vi è da dire che per qualche anno proprio questi mezzi avevano dato vita ad un campionato, che mi pare divenne nazionale, estremo ed i tempi sul giro si avvicinavano molto ai blasonati mezzi che donavano loro il motore e spesso l’impianto frenante.
Bisogna ammirare coloro che riuscivano a mettere insieme queste schegge dato che partivano con due mezzi e ne facevano uno con caratteristiche assurde e molto spesso erano ragazzi che più dei libri facevano grazie all’esperienza “rubata” ai meccanici più esperti.
Con questo vi saluto e vi rimando alla prossima pillola.