L’acqua, fonte di vita

Acqua, tutti conoscono questo elemento, H2O, la formula base della vita. Ogni essere umano sulla Terra ne conosce l’importanza e se ne venisse privato anche per pochi giorni morirebbe, la sua vita verrebbe spazzata via dalla stessa acqua.

 

In una mano, la prima particella, detiene la vita, nell’altra detiene la morte.

 

In molti paesi del mondo l’acqua è portatrice di malattie, anche molto gravi, ed è soggetta ad innumerevoli quantità di spreco soprattutto da parte dei paesi maggiormente sviluppati. Anche se il termine “sviluppato” non si presta molto ad un luogo dove viene sottovalutata l’unica fonte di vita. Dove il nostro pianeta, la nostra casa, viene continuamente inquinata da un numero sempre maggiore di gas serra.
Non ha nemmeno senza parlare di “civiltà sviluppate” quando i principali emittenti di CO2 (particella seconda solo all’H2O, come conoscenza) sono gli Stati Uniti d’America: questi non hanno nemmeno ratificato i protocolli di Kyoto.

Non curarsi dell’ambiente significa non curarsi dell’acqua, la nostra stessa vita ed “è quindi fondamentale investire per garantire la disponibilità e l’uso efficiente delle risorse idriche, in un indispensabile contesto di salvaguardia ambientale”.
(celebrazioni ufficiali italiane per la giornata mondiale dell’alimentazione 2002).

Quello che il nostro primo ministro suggerì fu proprio di ridurre l’impatto ambientale per consentire all’ecosistema di generare più acqua con l’alternarsi delle stagioni, unica soluzione a detta sua.
La situazione peggiora: nel 2025 l’oro blu potrebbe essere insufficiente per due persone su tre. Urgono nuovi accordi internazionali” ecco le parole dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2003, quando appena due anni prima l’OMM a Ginevra ha riaffermato l’importanza delle tecniche di stimolazione artificiale delle piogge. Questa stimolazione prevede che vengano rilasciati ioduri di argento negli ammassi nuvolosi, “in grado di accelerare il processo di condensazione trasformando il vapore in pioggia che cade al suolo”.

Tuttavia è solo uno dei tanti metodi innovativi a cui fare riferimento per ricavare la molecola numero 1. A tal proposito sono stati sviluppati diversi impianti di destalinizzazione innovativi ed allo stesso tempo rispettosi dell’ambiente con emissioni pari a zero. Ad esempio diversi di questi impianti sono stati sviluppati sulla costa Atlantica dell’Africa in grado di procurare acqua potabile dal mare sperando i vari sali marini utilizzati poi per altre applicazioni. Tali iniziative garantiranno negli anni a venire una diminuzione del numero di zone desertiche.

“L’acqua è un problema globale” ribadisce l’OMS “ed è affrontabile su scala locale, proprio per questo le uniche possibilità di risolvere i nostri problemi ambientali sono quelle di affidarci alla scienza e alle tecnologie più innovative.

Eros Bruno

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Sono un ragazzo di 24 anni appassionato di Tecnologia, Scienza, Fantascienza e Design. Ho aperto questo blog insieme a delle ottime persone per creare un luogo dove la conoscenza sia alla portata di tutti.