Questa volta non c’è di mezzo nessuna delle grandi case produttrici di prodotti smart, le quali ci hanno abituato a vedere introdotti nel quotidiano, oggetti che solo fino ad un decennio fa ci sembravano frutto delle menti di registi di film di fantascienza.
Questa idea prende corpo grazie ad un gruppo di studenti del Royal College of Art di Londra. Nulla di più semplice che dei sensori, ma molto di altrettanto geniale. Il progetto, ancora in fase sperimentale, ha la funzione di analizzare ciò che circonda l’utente in tempo reale, potenziandone il “contenuto” visivo e auditivo con la capacità di catturare suoni da fonti anche rumorose, grazie ad un microfono direzionale ed immagini, tramite un comparto video che elabora tali immagini all’interno di un piccolo computer che trasmette dati forniti dalle analisi in tempo reale del materiale acquisito. Una maschera composta in due pezzi individuali, che con tutta probabilità, potranno essere combinati tra loro per un esperienza completa.
Cosa significa? In sostanza, sarebbe come avere il super-udito o la super-vista. A detta degli sviluppatori, si tratta di un terminale che puo essere utile e versatile in qualsiasi contesto quotidiano, dalla semplice giornata tra amici all’utilizzo sul settore professionale. Dopo gli smartwatch e gli smartglass ecco un nuovo progetto che si pone nella categoria della tecnologia indossabile.